⋐ Sei il mio sole anche di notte di Amy Harmon ⋑
SERIE: AUTOCONCLUSIVO ▪▫▪▫▪▫▪▫▪▫▪▫▪▫▪▫▪▫▪▫▪▫▪▫▪▫▪▫▪▫▪▫▪▫▪▫▪▫▪▫▪▫▪▫▪▫▪▫▪▫▪▫▪▫▪▫▪▫▪▫▪▫▪▫▪▫▪▫▪▫ GENERE: ROMANCE ❁ NEW ADULT ▪▫▪▫▪▫▪▫▪▫▪▫▪▫▪▫▪▫▪▫▪▫▪▫▪▫▪▫▪▫▪▫▪▫▪▫▪▫▪▫▪▫▪▫▪▫▪▫▪▫▪▫▪▫▪▫▪▫▪▫▪▫▪▫▪▫▪▫▪▫ |
Autore: Amy Harmon
Editore: Newton Compton
Prezzo: 9.90€
data di uscita: 2015
Voto:
TRAMA:
Ambrose Young è bellissimo, alto, muscoloso, con lunghi capelli che gli arrivano alle spalle e uno sguardo che brucia di desiderio. Ma è davvero troppo per una come Fern Taylor. Lui è perfetto, il classico protagonista di quei romanzi d’amore che Fern ha sempre adorato leggere. E lei sa bene di non poter essere all’altezza di un ragazzo del genere… Ma la vita a volte prende pieghe inattese. Partito per la guerra dalla piccola cittadina di provincia in cui i due giovani sono cresciuti, Ambrose tornerà trasformato dalla sua esperienza in prima linea: è sfigurato nei lineamenti e profondamente ferito nell’anima. Fern riuscirà ad amarlo anche se non è più bello come prima? Sarà in grado di conquistarlo? Saprà curarlo e ridargli la fiducia in sé? Versione moderna de La bella e la bestia, il nuovo romanzo di Amy Harmon – dopo il grande successo di I cento colori del blu – ci dimostra che in ognuno di noi convivono una parte mostruosa e una meravigliosa creatura e che solo l’amore può essere capace di farle andare d’accordo.
Recensione
E' già di per se difficile scrivere una recensione. Molte volte non siamo capaci ad esprimere a parole le nostre emozioni quindi si finisce irrimediabilmente costretti a scrivere frasi sconnesse. Quindi, se per caso perdete il filo del discorso leggendo non vi preoccupate, non sono impazzita e nessuno ha preso il mio posto. Sono solo io che scrivo ciò che penso al momento, come sempre, nessun discorsone, solo che io racconto a voi amici le mie impressioni su un libro. Bello sarebbe poter sederci tutti insieme con una bella cioccolata calda, ma mi accontento anche di qui.
Il libro della Harmon è stato per me un susseguirsi di sorprese e al contempo cliché. Sorpresa perché ero totalmente all'oscuro della data degli eventi dato che la storia si svolge nel settembre del 2001, il mese e l'anno dell'attacco alla Torri Gemelle. Sorpresa perché mi aspettavo un libro ricco d'amore e invece è andato oltre all'amore tra i due protagonisti, rendendo il libro più reale senza sotterfugi, fraintendimenti di cui sono ricchi spesso i romance. Di norma amo le storie d'amore struggenti, strappalacrime, ma qui non ho sofferto per loro due, per il loro amore, ma per loro stessi, mi sono identificata in Fern e talvolta volevo abbracciare Brosie e confortarlo.
Mi aspettavo invece che si venissero a creare determinate situazioni, come quando si sente nell'aria l'odore di bruciato e poi vi ricordate che la pentola è sul fuoco. Bene, ad ogni pagina vivevo con questo terrore interiore, questo presagio strano, che poi alla fine una determinata misura è accaduto. Non voglio assolutamente spaventarvi, il mio desiderio invece è farvi capire che se un libro mi ha coinvolta a tal punto da provare così tanta pena, merita di essere letto. Alcune volte io sono sempre spaventata a leggere, ma alla fine cedo. Cederete anche voi.
Ambrose Young sembra Daniel Day Lewis quando interpretò L'Ultimo dei Moicani. Selvaggio, duro, oscuro. Tutte le ragazze gli corrono dietro, anche la più piccola e insignificante Fern, con la sua matassa di capelli rossi, il fisico minuto, gli occhiali e quell'orrendo apparecchio. Ambrose Young è sinonimo di vittoria, fama e potere. Irraggiungibile, un adone in carne ed ossa, lo stesso protagonista di cui Fern legge nei suoi romanzi d'amore.
Lei però è troppo occupata a badare a Bailey, suo cugino e coetaneo affetto da una malattia grave e costretto alla sedia a rotelle. Ciò non le pesa affatto. Bailey e Fern condividono un'amicizia unica, profonda, che va oltre all'apparenza e invece nasce da dentro. Sono due anime che si somigliano tanto, una imprigionata in un corpo che ritiene brutto e l'altra in un corpo che non risponde ai suoi comandi. Ho amato dall'inizio fino alla fine l'amore fraterno di Fern e Bailey. Unico nel suo genere. Lo stesso sentimento che lega Ambrose ai suoi migliori amici. Tutti lottatori, che insieme si allenano, scherzano e giocano.
Ambrose non è il classico muscoloso che si pavoneggia appena ottiene un titolo. Non esulta al finale di partita sbandierando la medaglia. Lui è perennemente soffocato da se stesso. Da ciò che rappresenta Ambrose Young. Con il timore di deludere le aspettative del suo pubblico, si allena giorno e notte e si impegna per rimanere a galla.
Quando poi Rita scrive un messaggio a Ambrose, Fern viene costretta a partecipare per conto di Rita senza aspettarsi risposta. Invece Ambrose accetta quello scambio di penna e tra i due nasce una corrispondenza intima, fatta di domande, risposte e citazioni. I due si conoscono, Fern nascondendosi dietro Rita e Ambrose denudando il vincitore e mostrando il semplice ragazzo. Fino a che stanco di parlare, non esce con Rita. Fern ne è distrutta ma di più Ambrose quando scopre l'amara verità. La piccola e insignificante Fern è riuscita a metterlo nel sacco e lui è più dubbioso che mai sul suo conto.
Quando finalmente giunge la scelta dell'università, Ambrose sa cosa scegliere. Vuole andare nell'esercito. Aiutare in Iraq, dopo l'attacco dell'undici settembre e la paura scampata per sua madre, sente il bisogno di dare il suo contributo, così, trascina con sè i suoi amici, lasciandosi a casa la vita di provincia. Ciò che invece non sospettava è che ritornerà da solo, orribilmente sfigurato nel viso e nell'anima, con i segni evidenti dell'orribile disgrazia avvenuta sempre lì a ricordargli il suo fallimento, sia come uomo che come amico.
Saranno poi Fern e Bailey a guarire la sua anima e restituirgli la gioia di vivere, senza pressioni, senza un piedistallo, solo un giovane uomo che ha subito tante perdite ma a cui è stata concessa una seconda opportunità.
Devo dire che ciò che più mi ha colpito è stato Bailey. Incapace di muoversi ma così sagace e divertente. C'è un passaggio del libro che mi ha molto colpito. Chissà se Bailey sarebbe stato diverso se non fosse malato, magari sarebbe un avido arrogante, invece che quel giovane con la battuta pronta, che dipende sempre da gli altri, ma di un'intelligenza unica.
Vi raccomando la lettera, questo libro è stato una scoperta meravigliosa. Amy Harmon colpisce ancora!
Il libro della Harmon è stato per me un susseguirsi di sorprese e al contempo cliché. Sorpresa perché ero totalmente all'oscuro della data degli eventi dato che la storia si svolge nel settembre del 2001, il mese e l'anno dell'attacco alla Torri Gemelle. Sorpresa perché mi aspettavo un libro ricco d'amore e invece è andato oltre all'amore tra i due protagonisti, rendendo il libro più reale senza sotterfugi, fraintendimenti di cui sono ricchi spesso i romance. Di norma amo le storie d'amore struggenti, strappalacrime, ma qui non ho sofferto per loro due, per il loro amore, ma per loro stessi, mi sono identificata in Fern e talvolta volevo abbracciare Brosie e confortarlo.
Mi aspettavo invece che si venissero a creare determinate situazioni, come quando si sente nell'aria l'odore di bruciato e poi vi ricordate che la pentola è sul fuoco. Bene, ad ogni pagina vivevo con questo terrore interiore, questo presagio strano, che poi alla fine una determinata misura è accaduto. Non voglio assolutamente spaventarvi, il mio desiderio invece è farvi capire che se un libro mi ha coinvolta a tal punto da provare così tanta pena, merita di essere letto. Alcune volte io sono sempre spaventata a leggere, ma alla fine cedo. Cederete anche voi.
Ambrose Young sembra Daniel Day Lewis quando interpretò L'Ultimo dei Moicani. Selvaggio, duro, oscuro. Tutte le ragazze gli corrono dietro, anche la più piccola e insignificante Fern, con la sua matassa di capelli rossi, il fisico minuto, gli occhiali e quell'orrendo apparecchio. Ambrose Young è sinonimo di vittoria, fama e potere. Irraggiungibile, un adone in carne ed ossa, lo stesso protagonista di cui Fern legge nei suoi romanzi d'amore.
Lei però è troppo occupata a badare a Bailey, suo cugino e coetaneo affetto da una malattia grave e costretto alla sedia a rotelle. Ciò non le pesa affatto. Bailey e Fern condividono un'amicizia unica, profonda, che va oltre all'apparenza e invece nasce da dentro. Sono due anime che si somigliano tanto, una imprigionata in un corpo che ritiene brutto e l'altra in un corpo che non risponde ai suoi comandi. Ho amato dall'inizio fino alla fine l'amore fraterno di Fern e Bailey. Unico nel suo genere. Lo stesso sentimento che lega Ambrose ai suoi migliori amici. Tutti lottatori, che insieme si allenano, scherzano e giocano.
Ambrose non è il classico muscoloso che si pavoneggia appena ottiene un titolo. Non esulta al finale di partita sbandierando la medaglia. Lui è perennemente soffocato da se stesso. Da ciò che rappresenta Ambrose Young. Con il timore di deludere le aspettative del suo pubblico, si allena giorno e notte e si impegna per rimanere a galla.
Quando poi Rita scrive un messaggio a Ambrose, Fern viene costretta a partecipare per conto di Rita senza aspettarsi risposta. Invece Ambrose accetta quello scambio di penna e tra i due nasce una corrispondenza intima, fatta di domande, risposte e citazioni. I due si conoscono, Fern nascondendosi dietro Rita e Ambrose denudando il vincitore e mostrando il semplice ragazzo. Fino a che stanco di parlare, non esce con Rita. Fern ne è distrutta ma di più Ambrose quando scopre l'amara verità. La piccola e insignificante Fern è riuscita a metterlo nel sacco e lui è più dubbioso che mai sul suo conto.
Quando finalmente giunge la scelta dell'università, Ambrose sa cosa scegliere. Vuole andare nell'esercito. Aiutare in Iraq, dopo l'attacco dell'undici settembre e la paura scampata per sua madre, sente il bisogno di dare il suo contributo, così, trascina con sè i suoi amici, lasciandosi a casa la vita di provincia. Ciò che invece non sospettava è che ritornerà da solo, orribilmente sfigurato nel viso e nell'anima, con i segni evidenti dell'orribile disgrazia avvenuta sempre lì a ricordargli il suo fallimento, sia come uomo che come amico.
Saranno poi Fern e Bailey a guarire la sua anima e restituirgli la gioia di vivere, senza pressioni, senza un piedistallo, solo un giovane uomo che ha subito tante perdite ma a cui è stata concessa una seconda opportunità.
Devo dire che ciò che più mi ha colpito è stato Bailey. Incapace di muoversi ma così sagace e divertente. C'è un passaggio del libro che mi ha molto colpito. Chissà se Bailey sarebbe stato diverso se non fosse malato, magari sarebbe un avido arrogante, invece che quel giovane con la battuta pronta, che dipende sempre da gli altri, ma di un'intelligenza unica.
Vi raccomando la lettera, questo libro è stato una scoperta meravigliosa. Amy Harmon colpisce ancora!
Bene! Mi ispirava, quindi mi hai convinta!
RispondiEliminaNe sono felice *w* spero ti piaccia come è piaciuto a me!!!
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