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martedì 6 ottobre 2020

✎Recensione ▫ The winner's kiss di Marie Rutkoski

Ciao lettori 😎
Finalmente piove, miracolo! Giuro che se continuava questo caldo sarei scappata al Polo Nord. Comunque, oggi pubblico sul blog una nuova recensione, vi parlerò di un volume conclusivo che, purtroppo mi ha completamente delusa. Avete presente quando una serie ha un crescendo e sulle battute finali vi state chiedendo cosa cazzo sta succedendo? E' quello che ho provato leggendo The winner's kiss. Vi lascio di seguito la mia opinione: 

⋐ The winner's kiss di Marie Rutkoski ⋑
SERIE: THE WINNER'S CURSE #3
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GENERE: FANTASY
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titolo: The winner's kiss
Autore: Marie Rutkoski
Editore: Fanucci Editore
Prezzo: 14.90€
data di uscita: 21 Novembre 2019
Voto:
TRAMA:
La guerra è cominciata. Arin ne è al centro a fianco a nuovi alleati dei quali non si può fidare per combattere contro l'impero. Anche se si è convinto di non amare più Kestrel, Arin non l'ha dimenticata, come non ha dimenticato chi è diventata: il tipo di persona che ha sempre disprezzato. Ha tenuto più all'impero che alla vita di persone innocenti, e certamente più che a lui. O almeno, questo è quello che crede. Nel gelido Nord, intanto, Kestrel è prigioniera in un brutale campo di lavoro. E mentre cerca disperatamente un modo per scappare, vorrebbe che Arin sapesse quello che ha sacrificato per lui. Vorrebbe farla pagare all'impero per quello che le è stato fatto. Ma nessuno ottiene quello che vuole solo desiderandolo. Mentre la guerra si fa più intesa, entrambi scoprono che il loro mondo sta cambiando in modo irreversibile. L'est è in guerra con l'ovest e loro sono nel mezzo. Con così tanto da perdere, chi può vincere davvero?


Recensione
Ciao mi chiamo Jessica e mi sa che mi farò il segno della croce prima di leggere l'ultimo romanzo di una serie. Io ci provo, davvero, a essere meno critica ma come faccio quando la storia mi annoia, i personaggi sembrano completamente stravolti e si usano dei banali escamotage per concludere una guerra?!  
L'inizio parte bene. Siamo in due poli opposti: Arin è pronto a fronteggiare l'esercito dell'imperatore, con l'alleanza di Dacra ha le forze necessarie anche per poter pensare a conquistare l'indipendenza del suo popolo mentre Kestrel è stata spedita nella tundra, tradita dal padre è mandata incontro alla morte. 
Vediamo quindi i due giovani che tramite il loro punto di vista affrontano un diverso nemico, Kestrel deve combattere contro il freddo, la fame e l'oblio che portano le droghe che le vengono somministrate. Arin ha già iniziato a muovere le sue pedine in mare, mettendo da parte il suo amore per Kestrel e trovando conforto nella voce del suo Dio che gli sussurra di come finalmente si vendicheranno.
Fin qui niente di male, ma cosa succede quando i due finalmente si ricongiungono?! LA NOIA. IL PIATTUME. L'espediente narrativo più inutile del mondo. Non posso rivelarvelo perché la sirena 🚨 allarme spoiler 🚨 mi fracasserebbe i timpani ma da quel momento c'è un periodo di stallo dove la storia sembra congelata nel tempo. Arin si incolpa. Continuamente (e inutilmente). Si addossa sulle sue spalle quello che è successo a Kestrel quindi pulisce, fa gli occhi da cucciolo tormentato e parte in qualche attacco contro l'impero. Kestrel d'altro canto rimugina su se stessa, su ciò che ha perso e di come sia cambiata profondamente da non riconoscere la persona davanti al suo riflesso. Pagine e pagine di pensieri, azioni, che arrivati a questo punto rallentano solo la lettura e riducono gli altri personaggi come misere comparsate (quindi ciao Sarsine, grazie per la visita!). L'unico a cui da un minimo di importanza è Roshar, fratello della regina di Dacra. Lui non si fa problemi a mentire ed ingannare se serve. Il sarcasmo che possiede è anche una maschera per nascondere il tormento che prova per quello che capitò a sua sorella Risha. 
Quando si arriva all'azione, alla guerra, pensi che la storia finalmente potrà ingranare e per un po' sembra accadere ma cosa succede quando ormai non sembra più esserci l'ombra di una vittoria e l'autrice decide di prendere un personaggio e servircela su un piatto d'argento? Che ti viene voglia di prendere il libro e scaraventarlo fuori dalla finestra. Tra l'altro il fatto che il piano fili tutto liscio e il personaggio che si crede esperto e navigato si faccia fregare in un modo così banale (e imbarazzante direi) non fa che peggiorare il tutto. Ma cosa voglio dire quando abbiamo Verex che non ha nessuna crescita, rimane il codardo che è, senza che so, avere finalmente una sorta di riscatto, un'opportunità per essere qualcuno di migliore?! 
Il finale. Chiaro, chiarissimo, assolutamente limpido. Ma forse anche no. Perché scrivere una serie dove i giochi di potere sono il fulcro della storia, dove la politica e l'arte della guerra ne fanno da padroni se poi è tutto lasciato all'immaginazione?! Cosa succederà? E dopo, siamo sicuri che andrà tutto bene? Non si sa perché l'autrice non si è degnata di darci un epilogo vero e proprio.
Arin e Kestrel. Mi si spezza il cuore a pensare a quanto mi piacevano nei primi due romanzi e di come qui mi sembrava di leggere di due estranei. Anche le scene romance non mi davano nessuna emozione e considerare che vederli separati prima mi faceva soffrire. 

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